Nell’immaginario collettivo quando si parla di attacco con i gas durante la prima guerra mondiale tutti pensano a quanto avvenuto Sul monte San Michele nel 1916.
Non tutti sanno che anche la Specialità Bombardieri ha subito quell’attacco, questa la loro storia…
Il mattino del 29 giugno 1916, nella speranza di alleggerire la pressione che gli italiani esercitavano particolarmente contro le linee nemiche del carso, gli austriaci sferrano il primo attacco con i gas asfissianti nel settore del San Michele e di San Martino su un fronte di circa 1500 metri.
Nella zona interessata si trovavano ben 12 batterie di bombardieri.
Dato l’allarme, le truppe investite dai gas subiscono subito perdite gravissime, immediatamente si corre ai ripari, chi lancia qualche bombarda per cercare di difender le posizioni, chi scappa in preda al panico creato dal gas, e chi, purtroppo, perde la vita soffocato.
In particolare si distinguono due fratelli entrambi bombardieri, Aurelio e Quintino Mollica i quali, durante l’attacco, rimangono alle proprie posizioni dirigendo il fuoco della loro arma fino all’ arrivo della fanteria di rincalzo.
Qui la motivazione delle due medaglie di bronzo:
Le perdite subite dai raggruppamenti bombardieri nell’ immediatezza dell’attacco sono riassunte, nella tabella riportata qui sotto, purtroppo non sono note le morti avvenute nei giorni a seguire per effetto delle esalazioni dei gas venefici.