Prima che iniziasse ad affluire il personale assegnato dal Ministero della Guerra, la Scuola di Susegana riuscì, con l’utilizzo del personale estratto a sorte fra le batterie d’artiglieria e con il personale volontario a creare, il 23 febbraio 1916 le prime 4 batterie di bombardieri, le quali furono equipaggiate con il materiale da 50 Ansaldo e inviate sul fronte della Terza Armata.
Queste batterie presero rispettivamente la numerazione da 1 a 4 e costituirono il primo Gruppo Bombardieri al cui comando venne posto il Capitano Ferdinando Pagliazzi.
Tutto quello che riguarda i reparti lanciabombe non costituiti presso la Scuola di Susegana venne data la numerazione da 200 a 220 mentre quelli organicamente costituiti presso ai reggimenti di fanterie non fu assegnata nessuna numerazione.
Il Secondo Gruppo formato dalle batterie 5 – 6 e 7 parti il 28 febbraio diretto alla Terza Armata, anche queste unità vennero equipaggiate sempre con materiale da 50 Ansaldo.
Ogni batteria Ansaldo da 50 era composta da 5 Ufficiali, 125 uomini di truppa, 12 bombarde, 33 cavalli, 1 carro a quattro ruote, 13 carrette piccole a due ruote.
Dopo un periodo di attesa, successivo al termine dell’addestramento presso la scuola anche il Terzo Gruppo (con le batterie 8 – 9 e 10 comandato dal Capitano Camillo Battistoni) e il Quarto Gruppo (con le batterie 11 – 12 – 13 comandato dal Capitano Gino Squilloni) raggiunsero la Terza Armata ai primi di marzo.
Con la 5 battaglia dell’Isonzo ci fu il primo impiego della specialità bombardieri addestrata a Susegana, il 9 marzo 1916 una sezione di bombarde della 6° batteria venne travolta da un contrattacco austriaco che obbligo i serventi ad abbandonare le armi, ma grazie al coraggio del comandante della batteria queste vennero presto riconquistate dai serventi a son di bombe a mano e fucilate, ricominciando il fuoco sulle linee nemiche che per la prima volta vennero sconvolte dalla nuova arma.
AI primi di aprile anche il quinto gruppo comandato dal Capitano Gandini e formato dalle batterie 14 -15 e 16 raggiunse la zona della Terza Armata.
Con i primi tre gruppi bombarde venne costituito il 1° Raggruppamento Bombardieri con sede a Cormons e con i 4 gruppi successivi il 2° Raggruppamento che fu destinato nel settore del XI Corpo d’Armata sulle posizioni del San Michele.
Ma come avveniva l’invio al fronte dal punto di vista logistico amministrativo?
La scuola formava ed addestrava le batterie, venivano assegnati gli armamenti disponibili e le inquadrava formando i gruppi provvisori, inviandoli nei pressi della zona d’Armata.
I Gruppi rimanevano alla dipendenza disciplinare del comandante più anziano fra i comandanti delle batterie formanti il gruppo, il quale manteneva comunque il comando della sua batteria.
I rapporti fra ed autorità superiori in questo momento, venivano gestiti dal comandante provvisorio del gruppo.
I gruppi provvisori, dislocati nella stessa Zona d’Armata, passavano alle dipendenze di Tenenti Colonnelli anziani dell’Arma di Artiglieria designati dal Comando Superiore in qualità di Comandanti di Raggruppamento.
I comandi d’Armata assegnavano i Gruppi Provvisori ai Corpi d’Armata.
La costituzione dei Gruppi Tattici avveniva al momento di dover impiegare masse di bombarde in operazioni offensive, quindi avveniva:
- a) che gli elementi o batterie che passavano a formare i Gruppi Tattici appartenevano lo stesso Corpo d’Armata, ed allora la loro costituzione definitiva rimaneva di competenza dei comandi di Raggruppamento Bombarde.
- b) che gli elementi si trovano dislocati in settori di Corpi d’Armata differenti, ed allora la formazione dei gruppi tattici rimaneva di competenza dei comandi d’Artiglieria d’Armata.
La formazione dei Gruppi Tattici rispondeva a criteri d’impiego differenti da situazioni e condizioni a seconda di obbiettivi e terreni.
La formazione dei GruppiTattici dava quindi atto a un rimescolamento delle unità bombardieri presenti in un determinato settore del fronte, così facendo venivano spostate batterie da un gruppo o addirittura da un raggruppamento ad un altro.
Continuando con la cronistoria dell’invio al fronte dei reparti bombardieri; il 23 marzo 1916 il VI° Gruppo (comandato dal Capitano Ezio Bondetti) con le batterie 17 – 18 – 19 e 20 parti per la zona di attesa e il 6 aprile raggiunse la 3° armata.
Il 28 marzo parti per la zona di attesa anche il VII° Gruppo (Capitano Biego) con le batterie 21 – 22 e 23 ed arrivo alla fronte della Terza Armata il 7 aprile 1916.
In quel periodo, alcuni del 3° Gruppo, furono inviati nella ragione del Pasubio in quanto armati di bombarde di piccolo calibro comodo in regione montana.
Il VIII Gruppo (Capitano Luigi Savarino Corti) con le batterie 24 – 25 – 26 e 27; il IX Gruppo (Capitano Tusini) con le batterie 28 – 29 e 30° e il X° Gruppo con le batterie 31 – 32 – 33 e 34 andarono in zona di attesa tra il 1 e l’8 di aprile.
Sempre in quel periodo, venne istituito nella regione del Montello, un poligono di tiro in cui i bombardieri al termine dell’addestramento potevano allenarsi in esercitazioni di marcia, istruzioni di presa posizione ed esercizi di tiro contro bersagli che riproducevano gli elementi e situazioni di guerra impiegando munizionamento da guerra.
Il XI° gruppo (Capitano Castellani) con le batterie 35 – 36 – 37 e 39 lasciò la scuola il 15 aprile seguito il giorno 20 dal Comando del XII° gruppo (Capitano Rigoni) incaricato di inquadrare sotto di sé, batterie staccate dai propri gruppi provvisori per esigenze tattiche.
Nella stessa giornata parti il XIII° Gruppo (Capitano Filippo Flaiani) con le batterie 38 – 40- 41 e 42; il 26 aprile il XIV° Gruppo (Capitano Giuseppe Vergano) con le batterie 43 – 44 – 45 e 46; il 27 aprile parte il XV° Gruppo (Capitano Cilento) con le batterie 47 – 48 – 49 e 50; il 29 aprile con direzione Ala (Tn) il XVI° Gruppo (Capitano Barberis) con le batterie 51 – 52 – 53 e 54 e sempre lo stesso giorno parti per Edolo (Br) il XVII° Gruppo (Capitano Santoro) con le batterie 55 – 56 – 57.
Con un ritmo incredibile, il 4 maggio partono per la zona di attesa il XVIII° Gruppo (Capitano Agatti) con le batterie 58 – 59 e 60 che successivamente verrà inviato in zona di operazioni della 1° Armata e il XIX° Gruppo (Capitano Matteini) con le batterie 61 – 62 e 63.
Durante la formazione di tutti questi gruppi, la Scuola di Susegana mobilitò altri 5 Comandi di Raggruppamento:
- Il 3° Comandato dal Tenente Colonnello Baldi
- Il 4° comandato dal Tenente Colonnello Cocozza;
- Il 5° comandato dal Colonnello Lodovico Graziani;
- Il 6° comandato dal Colonnello Flotteron
- Il 7° comandato dal Colonnello Gazzini
Questi comandi inquadrarono sotto di loro i Gruppi Bombarde presenti nelle zone d’Armata di rispettiva competenza o aspettarono in zona di attesa il completamento del ciclo addestrativo dei gruppi bombarde a loro assegnati e poi andarono al fronte.
Il 20 maggio lasciarono la scuola: il XX° Gruppo (Capitano Edoardo Niutta) con le batterie 65 – 66 mentre la 64 era già in zona di attesa da inizio mese; il XXI° Gruppo (Capitano Vannini) con le batterie 67 – 68 e 69 questi ultimi due gruppi furono inviati alle dipendenze della 4 Armata.
Nel frattempo furono necessari alcuni invii alla fronte di gruppi bombarde per rinforzare le truppe li presenti e perciò vennero addestrate e inviate: la 70 a Chiopris a rinforzo del II° Gruppo; la 71 a Manzano al III° Gruppo; la 73 a Grauglio al VI° Gruppo; la 74 a San Giorgio di Nogaro.
Alla data del 10 maggio 1916 la scuola era riuscita in una impresa miracolosa; la creazione di 7 Comandi di Raggruppamento, 21 Comandi di Gruppo e 74 Batterie di bombarde.
Purtroppo il ritmo di formazione del personale era troppo veloce rispetto a quanto l’industria bellica nazionale potesse riuscire a fare.
Gli ordini richiesti dal Comando Supremo era di 660 bombarde da 58° – 650 da 58B – 475 da 240, per un totale di 1785 bombarde.
Alla data del 30 aprile 1916 la scuola di Susegana avrebbe dovuto ricevere 310 bombarde da 58 B – 90 da 58 A e 143 da 240.
Arrivarono solamente 222 bombarde da 58 B – 186 da 58 A e 40 da 240.