Nel piano generale delle operazioni della guerra contro l’Austria, predisposto dal Generale Cadorna, alle truppe della Zona Carnia era stato assegnato il compito di:
«assicurare il collegamento tra la frontiera del Friuli e la frontiera Tirolese; e, nella eventualità di dover cedere terreno, prima di ripiegare sulle prelati Carniche, dovevano opporre tenace resistenza sulla linea Monte Peralba – Monte Crostis – Monte Paularo – Monte Silinchiet – Zuc del Boon e, difendendo le alti valli Dogna, Raccolana e Resia; dovevano saldarsi con la 2a Armata a Monte Maggiore».
(Cadorna L., gen., La guerra alla fronte italiana, Vol. I°)
All’entrata in guerra dell’Italia le truppe del XII Corpo d’Armata che operavano sul fronte della Carnia procedettero rapidamente all’occupazione di buona parte dei «Paesi» di confine, ma molto presto la loro attività fu paralizzata dall’atteggiamento aggressivo assunto dalle truppe austriache, particolarmente nella regione di Monte Croce; e nel prosieguo della guerra le forze italiane dovettero sostenere una lotta vigorosa per contenere e respingere una serie di tentativi austriaci diretti ad aprirsi un passaggio attraverso le valli del But, del Chiarsò e del Fella giudicate fin dal tempo di pace come tante porte principali d’invasione del nostro Paese.
Nella Zona Carnia era stato assegnato dal 1 giugno 1916, il 12° Raggruppamento formato da tre Gruppi composti di quattro batterie ciascuno aventi armamento pluricalibro.
Queste prime batterie di bombarde furono di largo concorso nelle azioni svoltesi lungo il crinale alpino della regione.
Il nuovo ordinamento del Corpo dei Bombardieri, di cui alla Circolare 29 dicembre 1916 del Comando Supremo (di cui parleremo nella prossima puntata), comportò lo scioglimento di tutte le batterie bombarde armate con materiale da 58 B, e portò alla formazione di Raggruppamenti organici formati da Sezioni costituite da tre di queste armi.
Pertanto il Raggruppamento della Zona Carnia, pur conservando la precedente numerazione, divenne una grossa Unità monocalibro, a cui lo stato di staticità dalla regione Carnica, le condizioni di lotta imposte dalle particolari caratteristiche del terreno, ed i compiti assegnati alle truppe qui dislocate, conferirono una fisionomia alquanto diversa dai Raggruppamenti bombardieri assegnati alle altre Grandi Unità dell’Esercito.
Il Comando di Raggruppamento prese stanza a Caneva di Tolmezzo; le 26 sezioni che lo formavano vennero ripartite lungo tutta la fronte Carnica; e cioè 4 in Val Degano, 10 in Val But, 3 in Val Chiarsò, 2 in Valle Aupa, 2 in Val Fella, 4 in Val Dogna e 1 in Val Raccolana, rimanendo nella quasi totalità schierate sulle linee delle fanterie, alcune in posizioni tali da poter battere tempestivamente gli accessi alle posizioni delle nostre fanterie, ed una, la 161a, rimase postata a Forcella Bieliga, alcune centinaia di metri davanti alla linea di trincee italiane, isolata su un costone impervio per poter aver azione sugli accessi a quella importante altura; e perciò fu l’unica sezione che andò poi travolta e perduta all’inizio dell’offensiva austro-tedesca dell’ottobre 1917 senza che se ne potesse avere in alcun modo notizie sulla sua sorte.
Il compito per la maggior parte delle Sezioni, fu offensivo: potevano esplicare azioni di fuoco sulle linee austriache le Sezioni 165a, 145a, 143a, 144a, 146a, 147a, 148a, 149a, 150a, 155a, 162a, 163a, 153a e 154a, mentre le rimanenti limitavano la propria azione di fuoco alla difesa degli accessi, alle linee tenute dalle nostre fanterie: alla 144a ed alla 147a sezione, oltre al proprio armamento comune alle altre Sezioni, fu distribuito un Gruppetto di cinque bombarde da 50 Ansaldo per meglio assolvere il proprio compito.
Furono particolarmente attive la 165a sezione di Monte Chiadenis, la 143a sulla Zellenkofel, la 144a, 146a, 147a, 148a, 149a, 150a, 155a e 162a sulle posizioni di Pal Grande e di Pal Piccolo, e la 163a su Monte Questalta.
Sebbene lo spirito che animava in precedenza i bombardieri della Zona Carnia fosse quello degli altri compagni di Specialità che lottavano sugli altri fronti di guerra, la stabilità dei reparti sulle stesse posizioni per alcuni mesi, e l’azione ininterrotta direttiva e coordinatrice di un solo Comandante portarono subito ad una maggiore precisazione dei compiti e consentirono ai giovani comandanti di sezione di studiare e di perfezionare sempre meglio la conoscenza delle possibilità d’impiego delle proprie armi nelle più svariate contingenze del combattimento. Così che le postazioni delle armi ebbero una sistemazione completa; il personale e le munizioni e tutto quanto aveva attinenza alla vita di guerra delle sezioni furono oggetto di studi.
In Carnia gli avvenimenti militari non ebbero (e non potevano avere), sviluppo in grande stile.
La situazione per i gruppi bombardieri rimase stabile fino alla ritirata del 1917.
( graffite presente su una postazione di bombarde, tenuta dalla 164 sezione su costone Eynards, Val Degano)